Santa Ubaldesca

La Madre federale delle Comendadoras ha rivolto il seguente messaggio in occasione della memoria liturgia di Santa Ubaldesca che si celebra oggi, 28 maggio:

Noi Monache di San Juan de Acre in Spagna celebriamo oggi la memoria liturgica di Santa Ubaldesca, che seguì i disegni di Dio servendo nell’Ospedale dell’Ordine di Pisa.

Da qui vogliamo ringraziare la Delegazione Gran Priorale di Pisa che conserva il ricordo di questa nostra Consorella e continua ad il carisma dello Obsequium pauperum come lo fece lei: con dedizione, amore e tenerezza.

Santa Ubaldesca, come sapete, è nata a Calcinaia, in provincia di Pisa, e tutta la sua vita è stata dedicata ai malati dell’ospedale, e in questo tempo di pandemia vogliamo ricordare tutti coloro che hanno sofferto e soffrono la per la malattia, e preghiamo che tutti i membri, i volontari e il personale dell’Ordine siano in buona salute

Noi, sull’esempio di Sant’Ubaldesca, continuiamo a confidare in Dio ed eleviamo in questo giorno la nostra preghiera, perché protegga l’Ordine di Malta nei suoi due rami contemplativo e operativo e guidi l’Ordine nella sua vita quotidiana.

Seguiamo l’esempio di fede e fiducia di Santa Ubaldesca e preghiamo perché l’Ordine resti fedele al suo impegno: testimonianza e difesa della fede (Tuitio Fidei) e assistenza ai malati e ai bisognosi (Obsequium Pauperum).

Per qualsiasi richiesta di preghiera potrete scriverci.

Cordiali saluti da Salinas de Añana, Spagna.

Il 28 maggio le Monache dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme celebrano la memoria liturgica di Santa Ubaldesca Taccini (Calcinaia, 1136 – Pisa, 28 maggio 1205) vergine e monaca del nostro Ordine.

Solerte nella pratica della preghiera, accompagnata spesso dal digiuno, la santa pisana si distinse soprattutto per la carità esercitata verso i poveri.

Chiamata dal Signore ad entrare nell’Ordine  di San Giovanni di Gerusalemme, all’età di 15 anni lasciò Calcinaia per la città di Pisa, dove entrà nella Chiesa del Santo Sepolcro.

Per tutti i 55 anni di vita religiosa, Ubaldesca praticò nel monastero e nello «Spedale» della città l’umiltà e la carità, mortificando di continuo il suo corpo con digiuni intensi e prolungati.

La santa pisana operò miracoli già in vita e, dopo la morte avvenuta il 28 maggio 1206 festa della Santissima Trinità, si moltiplicarono le guarigioni straordinarie legate al suo nome.

Giacomo Bosio ricorda, in particolare, di una volta in cui mentre stava attingendo l’acqua da un pozzo le si accostarono alcune donne che le chiesero da bere: dopo che Ubaldesca, rispondendo all’insistente richiesta di queste, ebbe benedetto l’acqua questa fu trasformata in vino, con grande sorpresa di tutte. Per questo motivo spesso Santa Ubaldesca è raffigurata con in mano un secchiello.

Sue reliquie si conservano a Calcinaia e nella Chiesa di Santa Ubaldesca a Malta.

 

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